La scoperta di una tomba a pozzetto e di altre strutture scavate nella roccia calcarea di uno dei pianori che marcano l'inizio dei Monti Iblei e che si affacciano sulla piana di Catania, ha portato la nostra attenzione a Dosso Tamburaro e alle problematiche relative alla topografia e allo sviluppo della civiltα nella Sicilia orientale fra l'Eneolitico ed il Bronzo Antico. Una breve campagna di ripulitura e scavo dei sottili depositi di suolo che coprono la superficie rocciosa in questa zona dalla parte della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania nell'autunno del 1996 ha rilevato la presenza di un insediamento del Bronzo Antico con capanne ovoidali delimitate da strani solchi che assomigliano ad un solco naturale (graeck) ma che, per la loro disposizione rispetto alle caratteristiche della roccia e alla topografia del sito, sono invece opera dell'Uomo. Frammenti ceramici del primo Eneolitico trovati in superficie, e la presenza della tomba a pozzetto che benchΘ giα saccheggiata ha restituito frammenti ceramici coevi (San Cono û Piano Notaro), segnalano probabilmente la presenza di un insediamento anteriore a quello dell'etα del bronzo antico. Nel villaggio si producevano una gran quantitα di strumenti litici anche per l'abbondanza di materiale disponibile dai depositi ignei e sedimentari della zona circostante. Lavori di rilievo topografico e survey attraverso Dosso Tamburaro nel mese di Giugno 1997 dovrebbero illustrare in maniera pi∙ completa diversi aspetti di questa affascinante localitα. L'importanza del sito e del territorio di Militello e quelli dei comuni limitrofi nel quadro generale della preistoria siciliana si trova nel fatto che questa zona Φ rimasta roccaforte della civiltα indigena siciliana anche in piena epoca greca classica e in qualche modo ha contribuito alla sua formazione culturale. |